I capi delle istituzioni dell’OSCE sottolineano l’importanza dei diritti nei dibattiti sulla sicurezza euro-atlantica e euroasiatica
ASTANA, 1 dicembre 2010 - Il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali deve essere il fondamento su cui poggia la sicurezza sostenibile nell’area euroatlantica e euroasiatica: ciò è quanto evidenziato dai capi delle istituzioni dell’OSCE per i diritti umani e le istituzioni democratiche, la libertà dei mezzi di informazione e le minoranze nazionali in occasione del Vertice OSCE che è iniziato oggi ad Astana.
“Mentre i Capi di Stato riuniti al Vertice di Astana danno inizio all’intenso processo di definizione di un quadro d’azione concordato per l’OSCE, per noi è essenziale attingere alla grande forza dell’Organizzazione, vale a dire il suo approccio globale, in cui si riconosce che il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali, della democrazia e dello stato di diritto costituisce uno degli assi portanti della sicurezza all’interno degli Stati e tra di essi” ha affermato il Direttore dell’Ufficio per le Istituzioni democratiche e i diritti umani dell’OSCE, Janez Lenarcic.
Il Rappresentante OSCE per la libertà dei mezzi di informazione Dunja Mijatovic ha affermato: “Non vi è sicurezza senza la libera circolazione dell’informazione. La libertà di espressione e i mezzi di informazione liberi svolgono ruoli importanti ai fini della promozione di un dibattito significativo sulle questioni relative alla sicurezza cosiddetta “dura” e possono aiutarci a contrastare efficacemente nuove sfide quali le minacce transnazionali. Ora più che mai è essenziale rinnovare, rilanciare e intensificare i nostri impegni fondamentali nel quadro della dimensione umana, ivi inclusi gli impegni in materia di libertà dei mezzi di informazione”.
L’Alto Commissario OSCE per le minoranze nazionali Knut Vollebaek ha dichiarato: “L’area dell’OSCE affronta ancora minacce alla stabilità derivanti da tensioni nelle relazioni con le minoranze statali, tensioni legate a scontri interetnici e conflitti irrisolti. Ciò che occorre è la volontà politica di attuare le raccomandazioni e gli impegni esistenti al fine di contrastare con efficacia tali sfide. Dobbiamo rafforzare la capacità degli Stati di adempiere alle proprie responsabilità per ciò che concerne la tutela dei diritti umani, ivi inclusi quelli delle minoranze, per il bene della nostra sicurezza collettiva nell’area dell’OSCE”.
Il Vertice di Astana riunisce i Capi di Stato e di governo dei cinquantasei Stati partecipanti all’OSCE e dei suoi dodici Partner per la cooperazione, nonché rappresentanti di altre organizzazioni internazionali e regionali. Si tratta del primo Vertice dell’OSCE dopo il Vertice di Istanbul del 1999.
Le sessioni plenarie proseguiranno fino al 2 dicembre.